giovedì 31 marzo 2011

BIMBE (NONSOLOEROTICO)




C'e dentro moltissimo. Contenuto evidente, e in piu' un punto di ripresa che suggerisce l'occhio adulto, e quella gonna aperta lascia un momento di sconcerto che e' un agghiacciante lascito dei tempi che viviamo; forma, nell'equilibrio dei volumi e delle linee; codice, nell' uso di una stampa che (Stefani lo dice da una vita, vox clamans in deserto) e' come dev'essere: asservita al messaggio.
Sembra di scuola inglese anni 70.
Questa te la invidio

Raffaele Bartoli



Questa è una delle più belle foto mai scattate da quando Nicephore Niepce impressionò il primo fotogramma, ma, nello stesso tempo, dimostra che non ci potrà mai essere una scuola di Luca Rubbi, le suo foto sono frutto di un talento purissimo che non si può insegnare, così come non si possono insegnare il gusto, la gioia di vivere, l'amore per la sua città, il culto dell'amicizia, il sentimento fortissimo e personalissimo per i suoi cari.
Le scuole generano il manierismo, ma non esiste la "maniera" delle foto di Luca , sono sue esclusive espressioni ed interpretazioni della vita.
Si possono insegnare le tecniche di esposizione e di composizione,la scelta delle focali adatte ad una scena, lo sviluppo del negativo, la stampa, ma null'altro, per usare un'espressione cara al Rubbi, l'arte non parla a tutti.
Meno male che nessuno ha osato scrivere che i gomiti della ragazzina in piedi sono tagliati, perchè solo chi vuole seguire le scuole arriva a farsi condizionare da certe insignificanti ed inutili piccolezze, senza saper cogliere la bellezza, il lirismo e la straordinaria, quasi violenta forza di quest'immagine, Luca si può solo ammirare, non imitare.

Andrea De Sanctis



Davvero bella Luca, si presta a mille letture diverse, da ritratto giocoso e familiare, al lolitismo piu' "violento" e tutto questo in maniera sfumata elegante e coinvolgente.

Mauro Ruscelli



Vorrei riallacciarmi a quanto detto da Raffaele ed Andrea.
La foto è veramente straordinaria e ricorda la fotografia inglese degli anni 70. Una fotografia che discende, a mio parere, da quella francese del 20ennio precedente, perdendo un pò di purezza e coinvolgimento romantico ma guadagnando in ironia e cordialità. La ragazzina che stira le braccia, vicina ma di spalle, le due ragazzine che lottano, viste dall'alto e da distanza per rispettare una certa privacy è un 'intrepretazione molto British della simpatia ed indulgenza divertita che si prova verso le persone, sopratutto nella famigliarità quotidiana.
Mi viene in mente solo un nome: Patrick Ward, ... ma potrei aggiungerci Berengo Gardin nelle sue escursioni d'oltremanica.
La stampa con tono caldo e in chiave alta accentua l'allegria e richiama nuovamente il gusto britannico.
Caro Luca: il tuo stampatore ha un'anima!
Nuovo ed ennesimo riconoscimento.
L'intervento di Andrea mi ha consentito di fare mente locale sul valore percettivo di questa foto veramente capace di fissarsi nella memoria in modo definitivo.
L'asimmetria perfetta, la mancanza di carenze o debordanze, l'allegria e il profumo, le voci, le vesti luminose, la spontaneità, il movimento e il rilassamento, tutto ciò rende questa immagine talmente densa che non può più essere abbandonata ed è destinata necessariamente a far parte della nostra, ... o almeno mia, storia immaginativa.

Mario Andreoli



Volendo approfondire il concetto di "asimmetria perfetta", in modo assolutamente non esaustivo, anche perchè per me è un argomento nato in questi giorni, vorrei confrontare le due immagini di Luca.
La seconda ha una perfetta simmetria polare, come il simbolo dello Jin & Yang per intenderci, la sensazione è univoca e conclusiva nella sua rappresentazione, comunica felicità e naturalezza, trova armonia in se, la mente percorre un unico binario. E' una rappresentazione di queste sensazioni in un equilibrio perfetto al suo interno, ma tutto qui termina, e alla lunga stanca per la sterilità che lascia il pensiero che necessiterebbe di un'evoluzione.
La prima foto è asimmetrica: la prima bambina intreccia le braccia dando una sensazione di quotidianità rilassata, di spazi aperti, di prati dove lasciare pascolare liberamente i pensieri, la seconda bambina che lotta guarda il fotografo compiaciuta e soddisfatta, quasi mettendosi per un attimo in posa, e sfoggiando il proprio esibizionismo consentito dal fatto che la rivale è distratta da un terzo personaggio che non appare. La terza bambina tenta di respingere l'intruso caricando la gamba in un movimento bellicoso, la spontaneità della terza bimba si contrappone alla posa della seconda.
In questa foto l'equilibrio è raggiunto al di fuori dell'immagine rappresentata, la mente percorre contemporaneamente 3 binari separati, le sensazioni sono contrastanti e molto ricche e non incasellabili, la fantasia cerca al di fuori del rappresentato la completezza. L'immagine pertanto non può stancare perchè può attingere ad infinite forme al contorno. L'"asimmetria perfetta" potrebbe voler dire che l'immagine attira a se forme e pensieri e sensazioni al contorno per un suo equilibrio che in ogni attimo e in ogni individuo cambia e si arricchisce.
La differenza fra la rappresentazione e l'arte è proprio qui, per me, la prima raffigura un concetto univoco e spiegabile, la seconda è talmente complessa e contradditoria che è inspiegabile, è forma che contiene tutto quello che si vuole.

Mario Andreoli

1 commento:

  1. Trovo che le parole di De Sanctis siano splendide...mi ero fatto l'idea che fosse un "vecchio bacchettone" e invece mi devo ricredere!!!

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